Dopo tanti mesi di “rumors” (leggi: notizie non ufficiali, indiscrezioni, anteprime, anticipazioni…) qualche giorno fa Nikon ha presentato e messo in vendita la sorella maggiore della mia D800.

Non intendo fare una recensione della nuova Nikon D850, ma mi limiterò a citarne i due (più uno) aspetti principali che potrebbero indurmi ad acquistarla:

  1. Risoluzione del sensore full frame portata da 35 a 45 milioni di pixel
  2. Migliorata lettura nelle basse luci
  3. Display posteriore estraibile e orientabile

Punto. Tutto il resto ben venga, ma per un fotografo di interni, still life e food come me la vita non cambierebbe, anche se sicuramente in parte migliorerebbe.

Oggi a parità di ottiche il sensore è l’unica grande differenza, sempre secondo me, sempre nelle tipologie sopra indicate. E un nuovo sensore la cui risoluzione è aumentata quasi di un quarto non è cosa da poco…

Quando scattavo in analogico per me un corpo macchina valeva l’altro, e fin da ultimo ho usato con piacere e sicurezza due vecchi corpi macchina acquistati usati: la Nikon F con Photomic e la Nikon F2. Praticamente due muli d’acciaio che non si sono mai fermati pur essendo stanchi. Il terzo corpo macchina, la Nikon FE, l’ho usata anch’essa con regolarità, senza vedere differenza generazionale. Non ho mai acquistato né la F3 né la F4 (la F5 e la F6 non le avrei mai avvicinate, perché il design non mi piaceva) nonostante fossero entrambi capolavori di design e – per il loro tempo – di prestazioni.

Laddove prima c’era durata oggi c’è “obsolescenza tecnologica“, cioè quella mania che ti fa cambiare smartphone per un’icona sullo schermo di colore più bello.

Ma quando la nuova tecnologia porta qualcosa di veramente utile, vale la pena valutare bene e considerare, perché la differenza sicuramente c’è, anche se costa molto cara.