Maurizio Signorini era una persona gentile, ancor prima di essere un valente fotografo. Il suo sorriso trovava uno spazio naturale sul suo volto cordiale, e sembrava non finire mai.

Era uno di quelli che le foto che scattava le mandava avanti da sole, senza il bisogno che hanno i mediocri di farle precedere dalla teoria, dalla filosofia o dalla tecnica.

Per quanto ricordo – sono passati molti anni dall’ultima volta che l’ho incontrato, e all’epoca ancora non si parlava attivamente di fotografia digitale – scattava con qualsiasi cosa avesse una lente da una parte e una pellicola dall’altra: 35mm, medio formato, banco ottico (Sinar, naturalmente!). Ma con qualsiasi cosa scattasse, Maurizio Signorini ti parlava della foto, non della macchina fotografica.

Valente fotografo e stampatore di bianconero (non credo di aver mai visto una sua foto a colori) aveva una cura maniacale in tutte le fasi della realizzazione: dall’esposizione all’inquadratura, dalla stampa al montaggio su passe-partout, rigorosamente spesso e di color crema, composto da due strati, di cui quello superiore, forato con un pò di sbordo rispetto al perimetro della foto, riportava anche un taglio a 45° invece che semplicemente perpendicolare.

Non sono mai stato un grande fotografo, ma sono sicuro di aver imparato molto da lui. Alcune delle sue foto fanno ancora parte dei ricordi più belli che ho della Fotografia: lo scorcio del lago di Suviana, il primo piano dei mughetti, il tronco sulla sabbia, le barche a remi in riva al mare, le canne di bambù, il sambuco, il tronco in acqua…

Maurizio Signorini ci ha lasciati il 19 aprile 2016, dopo una lunga lotta combattuta con onore contro un avversario troppo forte.

P.S.: Maurizio, dato che vai dalle parti di Alberto Goiorani… quando lo incontri portagli i miei saluti.

Alcuni scatti di Maurizio Signorini, che lui stesso molti anni fa mi consegnò per la pubblicazione sul vecchio sito www.collezionibiancoenero.com.